Carta degli intenti
Siamo docenti, operatori sociali, educatori ed educatrici, che hanno scelto di cooperare nell’ambito del vasto mondo dei diritti umani e in particolare dei diritti dei ragazzi.
I significati
Per noi la parola cooperare significa qualcosa in più rispetto alle altre, come collaborare, fare rete, stare insieme, partecipare...
Per noi cooperare vuol dire pensare, educare a dare priorità alle idee come bene comune.
Gli alfabeti
Siamo convinti che di fronte alla crisi culturale che ci circonda la prima cosa da fare sia ricostruire gli alfabeti di convivenza, preoccuparci anzitutto di curare lo sguardo educativo sulle cose, la natura, il creato; far emergere il filo misterioso, ma nettamente percepibile, che ci collega e che ci fa uno.
Il lavoro, l’impegno
Inoltre, per noi cooperare vuol dire lavorare sullo stesso piano, rinunciando all’autoreferenzialità; sviluppare sintonia valoriale; testimoniare, anche con la sola presenza, rapporti umani di reciprocità, di interiore incontro e di lieto scambio di risorse.
Per questi motivi ci impegniamo ad evitare protagonismi, a promuovere la valorizzazione dello studio e del confronto, molto più che delle attività o delle iniziative che ciascun gruppo, cooperativa, associazione, scuola intenderà intraprendere.
Il legittimo bisogno di valorizzare le nostre specificità, le risorse, i saperi, le competenze, le creatività sarà soddisfatto affinando la cultura del dono, costruendo occasioni di meticciamento, motivandoci attraverso lo studio e la formazione, creando occasioni culturali e artistiche comuni, caricandoci della responsabilità di chi comprende quanto ciascuno sia indispensabile e necessario alla crescita collettiva.
Il Festival dei diritti dei ragazzi
è una delle formeche scegliamo
per realizzare gli intenti
di questa Carta e per diffonderli nel territorio.